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Geomorfologia

Geomorfologia
La sommità dell’altopiano delle Murge mostra lembi di una superficie di spianamento modificata da fattori erosivi. Ovunque e’ assai diffuso il fenomeno carsico sia epigeo, rappresentato da grandi doline a contorno subcircolare (Pulo di Altamura, Pulicchio di Gravina, etc … ) e da polje (Canale di Pirro), che ipogeo (Grotte di di Castellana, di Putignano, etc … ). Sullo sviluppo del fenomeno carsico la tettonica ha avuto un ruolo certamente molto importante; non deve essere comunque trascurata l’incidenza climatica in quanto la regione pugliese ha dovuto attraversare fasi climatiche anche assai diverse tra loro.
L’altopiano e’ bordato, parallelamente al mare Adriatico ed al mar Ionio, da una serie di terrazzi marini, i più elevati dei quali sono ubicati, in media, sui 300 metri di quota ed i più bassi sui 4-5 metri.

Questi terrazzi, creati dal graduale sollevamento delle Murge nel corso del Quaternario, sono delimitati da scarpate molto elevate, corrispondenti a ripe d’abrasione o a piani di faglia rielaborati dall’azione del mare.

Questo affioramento calcareo e’ stato profondamente inciso da solchi erosivi, a pareti assai ripide, chiamati gravine, diretti all’incirca da Nord a Sud. In genere si tratta di corsi d’acqua sovrimposti e, a tratti, condizionati da linee dì faglia.

Geologia
Il territorio della città di Grottaglie e dell’ambiente circostante è habitat naturale di numerosissime grotte e cave naturali. In questi solchi si è scritta buona parte della storia grottagliese, dato che le suddette grotte vennero regolarmente abitate fino al secolo XIII: i più importanti, procedendo da NO verso SE, sono: Riggio, Fantiano (o lama Infantiana), Fullonese (o Foranese), lama dei Pensieri (o Casalpiccolo o S. Biagio). Nell’agro grottagliese il fenomeno erosivo ha prodotto nel corso dei secoli un gran numero di queste gravine, la maggior parte delle quali di modesta entità: tali depressioni incidono i banchi tufacei posti a quote decrescenti verso Sud-Ovest e si evidenziano con forza nell’ultimo gradone che si affaccia sulla vallata sudorientale, dove le succitate lame più importanti (Riggio, Fantiano, Fullonese e Pensieri) scorrono quasi parallele fra loro, rimarcando il territorio con un segno chiaro e indelebile. Molto interessante dal punto di vista paesaggistico – naturalistico è soprattutto la lama di Riggio, il cui toponimo rievoca la scomparsa Rudiae, dove probabilmente ebbe i natali il padre della letteratura latina Quinto Ennio. Situata all’estremità settentrionale del territorio grottagliese, è la più profonda delle incisioni e presenta dei salti di quota che in alcuni periodi dell’anno, in conseguenza di abbondanti precipitazioni, danno luogo a piccole cascate, raccogliendo le acque che provengono dagli spalti tufacei a quote superiori. Le caverne che vi si trovano sono per lo più scavate o ampliate dai primi abitanti di questi luoghi. La gravina di Fantiano è situata appena a Sud di Riggio, ed è perimetrata nel suo insieme da una pineta, dalla omonima denominazione, la cui vegetazione è costituita essenzialmente da pini d’Aleppo e macchia mediterranea. La lama del Fullonese cinge l’abitato a Ovest ed è quella che ha maggiormente subito i danni derivanti dalla recente trasformazione insediativa del territorio, essendosi l’edificazione spinta fino al ciglio del vallone. La lama dei Pensieri solca il territorio a Sud del centro abitato ed è attualmente attraversata sia dalla linea ferroviaria che dal tratto di superstrada Grottaglie – Taranto.

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